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Istidina

CODICE: Istidina
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L’istidina è un amminoacido ed è presente delle proteine. Ha una catena laterale di tipo aromatico ed è identificabile nella configurazione che porta il nome di L. Nello specifico è conosciuta con il nome IUPAC

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L’istidina è un amminoacido ed è presente delle proteine. Ha una catena laterale di tipo aromatico ed è identificabile nella configurazione che porta il nome di L. Nello specifico è conosciuta con il nome IUPAC. Si tratta di un acido 2(S) ammino3-(4-imidazoil) propanoico. Le sigle per poterlo indicare correttamente sono H e His. Il gruppo imidazolico costituisce la sua catena laterale e le da una dissociazione di tipo acido dal gruppo R di 6,04. L’istidina ha una massa molare pari a 155,16 g/mol mentre la sua formula bruta è identificabile in questa sequenza: C6H9N3O2.

Si presenta nello stato solido, dal colore bianco e con una composizione cristallina. È solubile in acqua a 20 gradi per il 38,2 g/L mentre raggiunge la fusione a 272 gradi centigradi.

Quali sono le proprietà più importanti dell’istidina?

Trattandosi di un amminoacido essenziale, l’istidina non viene prodotta normalmente dall’organismo. Per questo è necessario integrarla con una dieta specifica, indicata sia per gli adulti che per i bambini. Contengono l’instidina la carne di maiale, vitello, cervo, la soia, la pancetta, lo stoccafisso e alcuni tipi di formaggi.

È importante assumere instidina per la riparazione dei tessuti ma anche per la crescita. Questa sostanza è in grado di proteggere le cellule nervose e forma una molecola dal nome carnosina, che previene l’ossidazione e l’invecchiamento. Da questa sostanza si produce l’instamina, che è molto importante anche per il sistema immunitario. È certificato infatti, che questa molecola aumenta le capacità antiinfiammatorie già insite nell’organismo e previene la formazione di infiammazioni nel tratto gastrico. È importante anche per le corrette funzioni sessuali.

Istidina e instamina

Il livello di instamina deve essere mantenuto nei valori normali. La sostanza aumenta i libelli plasmatici a livello del sistema nervoso in grado di produrre instamina. Infine è utile l’instidina quando vi sono dei danni causati da metalli pesanti e radiazioni.

L’instidina è importante anche per sintetizzare una particolare famiglia di proteine che ha a che fare con i metalli pesanti come ferro, zinco, cadmio, rame. La famiglia è denominata metallotioneine. Grazie a questa proprietà è possibile regolare e conservare i metalli e non permettere un’ossidazione incontrollata.

Come abbiamo già anticipato, l’instidina ha proprietà antiossidanti, antisecretorie e antinfiammatorie. In questo modo il tessuto infiammato viene protetto e vi una capacità di fungere da scavenger delle specie reattive dell’ossigeno. Queste vengono create dalle cellule in una fase acuta di infiammazione.

L’instidina è importante per formare cellule di tipo ematico, poiché è un amminoacido rintracciabile nell’emoglobina. Quando vi sono problemi nel metabolizzare l’instidina e i livelli di amminoacido nel sangue crescono, vi sono diversi sintomi preoccupanti, come l’instabilità emozionale, psicosi, atassia, problemi fisici e ritardi mentali. Infatti si dice che quando manca l’instidina vi è un peggioramento visibile delle condizioni mnemoniche e cognitive visibili con la diminuzione di ferro nel sangue.

È stato dimostrato inoltre, che assumendo integratori a base di instidina la resistenza all’insulina diminuisce.

Biochimica dell’instidina

L’instidina è considerata come precursore dell’alga chetoglutarato che partecipa al ciclo di Krebs, processo utile per il metabolismo energetico. Poiché vi sono cinque atomi di carbonio uniti tra loro, è considerato come un precursore della sostanza chiamata glutammato, precursore dell’alfa chetoglutarato.

Per formare l’instidina sono necessari quattro enzimi:

  • l’urocanato idratasi,
  • instidina ammoniaca liasi,
  • imidazolone propionasi,
  • glutammato formimmino trasferasi.

Come si forma la carnosina

Si capisce che per formare la carnosina è necessaria l’instidina. Questa sostanza si forma dalla reazione di condensazione catalizzata dall’enzima che si chiama carnosina sintasi. Questa consuma la molecola chiamata ATP e forma due sottoprodotti che sono, il pirofosfato e l’AMP. Vi è poi una idrolizzazione a due molecole di fosfato e la reazione che genera la pirofosfatasi inorganica, che avviene mediate catalizzazione.