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Glicole etilenico

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Il glicole etilenico (il cui nome chimico internazionale IUPAC è 1,2-etandiolo) fa parte dei dioli, ovvero dei composti organici con struttura simile agli alcani, ma con due gruppi ossidrile -OH al posto dei due atomi di idrogeno.

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Il glicole etilenico (il cui nome chimico internazionale IUPAC è 1,2-etandiolo) fa parte dei dioli, ovvero dei composti organici con struttura simile agli alcani, ma con due gruppi ossidrile -OH al posto dei due atomi di idrogeno. La sua formula è data da: HO-CH2-CH2-OH. Il glicole etilenico a temperature ambiente si presenta come un liquido incolore trasparente, solubile in acqua, leggermente viscoso e dal sapore dolciastro. Tra le caratteristiche del composto, che trova larga utilizzazione come antigelo, la capacità di solidificarsi a -11,5 °C e di bollire alla temperatura di 197° C.

Cenni storici sul glicole etilenico

Il glicole etilenico è stato scoperto nel 1859, dal chimico francese Charles Wurtz, preparando una miscela di 1,2-dibromoetano e acetato d'argento e sottoponendo il composto intermedio ottenuto a idrolisi. Inizialmente venne impiegato come composto per il raffreddamento e per realizzare esplosivi, ma dati i costi elevati era prodotto in piccole quantità. A partire dal 1937, il liquido inizia a essere prodotto su larga scala e utilizzato nei radiatori dei motori degli aerei al posto dell’acqua come liquido da raffreddamento. Il glicole etilenico più leggero e meno ingombrante, ha una temperatura di ebollizione superiore a 100° C, ciò consente di aumentare quella del liquido refrigerante in entrata nel radiatore, migliorando l’efficienza di quest’ultimo e rendendolo meno pesante.

Preparazione del glicole etilenico

La preparazione del glicole etilenico avviene con il metodo dell’idratazione dell’ossido di etilene ovvero addizionando una molecola d’acqua a tale composto. In alternativa, è possibile ottenerlo ricorrendo a etilene, ossigeno ed acqua sfruttando l’azione catalizzante di acidi e basi.
La combinazione di molecole di glicole etilenico e di ossido di etilene può portare alla produzione di sottoprodotti come il trietilenico e tetraetilenico.

Usi del glicole etilenico

Oggi il glicole etilenico viene usato come antigelo nell’industria automobilistica e per lo scioglimento del ghiaccio sugli aerei, le piste degli aeroporti e delle automobili. Il composto rappresenta una materie prima utile alla sintesi di resine e di fibre a base di poliesteri, come il polietilentereftalato o PET (materiale con cui vengono prodotte le bottiglie di plastica per uso alimentare). Esso è presente nei condensatori e scambiatori di calore, nelle lacche e nelle colle, di cui migliora le applicazioni. Inoltre, viene usato anche come umidificante nei prodotti a base di tabacco.

Pericolosità del glicole etilenico

Il glicole etilenico è un composto molto pericoloso per l’uomo e gli animali. Se ingerito viene subito assorbito dal tratto gastrointestinale, con conseguenze negative prima sul sistema nervoso centrale, provocando uno stato di eccitazione per poi passare ad effetto narcotizzante, Inoltre, può avere ripercussione negative sulla circolazione del sangue, il metabolismo e portare nei casi più gravi a insufficienza renale. Se assunto in via orale dagli animali provoca un avvelenamento che se non viene subito trattato può portarli al coma e alla morte. A tal fine è importante tenere conservato il composto in luoghi sicuri e con l'indicazione che si tratta di glicole etilico per evitare danni alle persone. Un valido antidoto per trattare i soggetti intossicati da glicole etilenico è l’etandolo, che consente di evitare che il composto ingerito si trasformi in acido ossalico, aiutando l’organismo ad espellerlo.